Letture sotto l’albero

Mentre si chiude convenzionalmente un anno e ne sta per iniziare uno nuovo (etimologicamente ultimo … tranquilli e tranquille, ultimo di una serie), iniziamo questa nuova sfida: parlare di libri e di articoli racimolati qua e là. Si proprio racimolati, rimasti appesi o caduti a terra e sfuggiti ad una vendemmia mediatica spesso più orientata all’apparenza vistosa di un frutto più bello e pubblicizzato che realmente saporito e nutriente. Bhe non siamo presuntuosi, forse sono solo gusti diversi, scoperte di sapori nuovi e inaspettati.

Partiamo. Comincio da un vecchio volumetto di Christian Bobinl’uomo che cammina” (ed Qiqaion) perché il piccolissimo gioiello anche se ha più di 20 anni mantiene tutta la sua essenziale forza. Apparentemente per nulla politico, traccia una via quella della poiesis, rilegge la storia dell’uomo che cammina per la galilea in modo straordinariamente politico; niente tecniche, nessuna soluzione, nessuna interpretazione, solo il senso della folle proposta di essere umani per l’umanità e non solo. Fine della prima spigolatura, Visto?! è breve, ma tornerò a parlare di Bobin perché è davvero speciale.

Le prossime due proposte sono molto diverse ma entrambe sono accomunate dal paradosso: sia nel titolo sia nel contenuto. “Dai diccelo, non tenerci sulle spine” lo sento che siete impazienti e che forse siete tentati di saltare queste righe, poco male, tanto io vado avanti lo stesso così mi muovo come in una giungla scarto spesso di lato, seguo percorsi tortuosi, abituatevi (se potete). Dicevo il paradosso. Il primo è un volume come si deve (Ed. BUR p.294 tranquilli/e quasi trenta pagine sono di indici, quindi diventa normale poi il carattere ha un corpo leggibilissimo) “Contrordine COMPAGNI” di Marco Bentivogli. Anche questo è un nome che mi sentirete rifare (davvero forte l’autore). Il sottotitolo recita “manuale di resistenza alla tecnofobia per la riscossa del lavoro e dell’Italia” Presuntuoso? Strillato? No direi prorompente, ampio, innovativo. Temevo una rimasticazione di argomenti più o meno noti e invece è capace di sorprendere. Ditemi qualcosa dopo che lo avrete letto, c’è da farci un sacco di dibattiti sopra (mi lasciate dire finalmente!!?). È un libro che di politica con la P maiuscola è intriso, inzuppato, fradicio di idee.

Si va bene, abbiamo capito, vediamo, ma l’altro?” ve lo detto siete impazienti ed per questo che credo vi piacerà parecchio questo libro (ed Vita e Pensiero ) l’ha scritto Thomas Halik, vi confesso è stato a marzo di quest’anno che ho scoperto questo … non so è difficile definirlo: è prete, filosofo, psicologo oggi insegna sociologia a Praga. Vita e pensiero ha pubblicato un suo breve scritto in ebook “Il segno delle chiese vuote” (lo trovate gratis sul loro sito) ma non è quello che vi voglio segnalare. Quello paradossale anche nel titolo è anche questo “vecchio” ma giustamente ristampato e riproposto oggi: “Pazienza con Dio”. È il cambio di prospettiva la chiave di lettura. Tranquilli non sto spoilerando, la mia è solo una suggestione, diciamo un aperitivo, poi lo dice anche la contro copertina, e basta scorrere l’indice: si parla di Zaccheo anzi di Zacchei di tutti i tempi, persone che cambiano prospettiva e che così facendo concedono svolte al proprio tempo.


Bene direi che per questa volta mi fermo qui. Però fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto suggeritemi anche voi delle letture e io cercherò di tenerne conto. Ah dimenticavo regola: parlo solo di libri che ho letto quindi dovete convincermi a leggerlo perché ne parli, dopo. A presto e buone letture.

Già, mi dimenticavo l’articolo, mi scappava come forse è sfuggito a molti, “la crisi della democrazia americana” (Civiltà Cattolica 4091 5/19 dicembre 2020). Domande, analisi e ancora domande che vanno conosciute e affrontate; non basta tirare un sospiro di sollievo per la fine di un ri-improponibile presidente acrobatico, bisogna cogliere le singolari criticità del paese che ha fatto della Democrazia un “mito” con tutto ciò che questo comporta.


Fine della puntata (davvero). Davvero buone letture (come augurio). Ci leggiamo!

Gigi Baradello