Ben trovati, com’è andata? Avete scoperto qualche “chicco” prezioso? Vi hanno regalato un libro che avete “divorato” e che ritenete debba essere discusso? Bhe siete nel posto giusto! Ci ritroviamo dunque. Sono passate alcune settimane e spero vi sia capitato, come a me, di leggere parole che meritano essere rilette. Si rilette. Rileggere in fondo è una cosa che dovremmo saper fare, “scontato” qualcuno sta dicendo, lo so, dico io, ma è un bel criterio fuori moda e anticonsumo, soprattutto non lo facciamo spesso. Volete la domanda cattiva? Quanti libri abbiamo riletto? No! non per studio e non vale neanche la Bibbia, quantunque … allora? E quanti ne abbiamo ri-riletti? Uno di quelli che vi propongo oggi è per me uno di questi libri. Per ora sono a due volte ma credo che prima di pasqua arriverò a tre. Perché? Semplice perché “I colori del cigno” (Città Nuova) di Luigino Bruni è il quarto di una serie i cui precedenti ho letto tutti tre volte. “Furbo, così ce ne consigli quattro in un colpo solo”. Credo di si, se non li avete letti (chiedete in libreria o guardate sul sito mi raccomando). Luigino Bruni è piuttosto prolifico in fatto di scrittura, soprattutto in tema di economia, per ora però fermiamoci a questi che costituiscono un percorso diciamo quanto meno originale per non dire “provocatorio”. Il tema è il cambiamento o meglio il più radicale dei cambiamenti: la distruzione, … per costruire. La distruzione come fenomeno biologico.
Il tema della biologia mi porta alla seconda proposta (si lo so, la quinta, visto che ne ho consigliati già quattro con il trucco), Stefano Mancuso, no non Vito, proprio Stefano, il Neurobiologo del mondo verde. Bhe se non lo conoscete, vi state perdendo un pezzo importante della conoscenza. Sicuramente non è l’unico che affronta i temi trattati dai suoi libri, ma ha il pregio della lucidità e della grande originalità nell’approccio. Il libro che ho riletto e che vi consiglio è “La nazione delle piante”. Un manifesto che aiuta a cambiare prospettiva in modo molto più generale di quanto non sembri a prima vista. Se volete approfondire poi non avete che l’imbarazzo della scelta sempre tra i suoi trovate “Verde Brillante” (per così dire più divulgativo) e “La pianta del mondo” (affascinante percorso storico visto con la prospettiva delle piante).
Si però così tu ci stai affogando, troppi titoli. Ve l’ho detto all’inizio i suggerimento è affrontarne almeno uno dei “riletti”. A questo punto vi confesso ero tentato di imbrogliare le carte e proporvi un libro che ho letto solo una volta, ma del cui autore ho riletto almeno diversi titoli. Poi mi sono detto che anche se non è recentissimo, vale la pena riproporne almeno uno, e quello che volevo “truffaldinamente” rifilarvi lo rimando ad un prossimo momento, magari quando affronteremo provocazioni più legate ad altri aspetti. “dai non girarci troppo intorno, Di chi parli?” Byung-Chul Han e il libro è “L’espulsione dell’Altro”. Chi è, è un filosofo coreano che insegna in Germania. Il libro, malgrado risalga al 2017, è un “barolo” che con il tempo acquista gusto e purtroppo è tremendamente attuale, lo capirete dalla lettura.
Finito, visto? Ah dimenticavo l’articolo, Vi è capitato sotto mano “aggiornamenti sociali” di febbraio? Vi suggerisco. “Terra, casa e lavoro per tutti: il nuovo nome del bene comune. Una prospettiva latinoamericana” di Emilce Cuda. Riletto anche questo, e c’è da discutere. Alla prossima e buoni racimoli! Anzi buone riletture!
Gigi Baradello