Racimoli

Cominciamo … ecco questo potrebbe essere il filo rosso che connette le proposte di lettura che seguono.  “Cominciamo” è la motivazione che ci diamo quando affrontiamo un cambiamento importante come una “migrazione”, un cambiamento radicale. Per togliere le radici e trapiantarci in un altro luogo occorre forza. È importante conoscere le forze che ci stanno sradicando e che plasmeranno il destino dell’umanità. La descrizione di queste dinamiche è l’oggetto del “Movimento del mondo” di Parag Khanna, politologo indo-statunitense, consulente strategico, scrittore e consulente della CNN.   Ma non è per i titoli che merita la lettura (essere consulente della CNN non è a priori una garanzia, tantomeno le brillanti lauree) quanto piuttosto per la densità di suggestioni e semi che il libro contiene. Parliamone. Tra le ragioni degli spostamenti vi è tra le altre la rivoluzione tecnologica legata all’intelligenza artificiale, e così cominciamo la seconda proposta. Tranquilli il volume di cui vi propongo la lettura è di sole 184 pagine (inclusi gli indici) ma è in formato ridotto e in corpo grande, quindi di facile lettura (non solo dal punto di vista ottico): “Intelligenza artificiale” di Luciano Floridi e Federico Cabitza. Si tratta di volumetto che raccoglie i contributi dei due brillanti studiosi, Filosofo il primo, Esperto tecnologo del rapporto uomo-macchina il secondo, raccolti nell’ambito delle “Martini lecture”, un appuntamento annuale patrocinato dalla Diocesi di Milano che intende offrire spunti di riflessioni “ai confini, sull’orlo…” della scienza e della fede. Il libretto a dispetto delle dimensioni veramente ridotte è una ricchissima concentrazione di punti di domanda. Questo elemento, lo confesso, è quello che me lo fa amare profondamente. Così come amo senza condizioni “Questo immenso non sapere” di Chandra Candiani. Il terzo volumetto di questa racimolatura è davvero un capolavoro, qualcuno potrebbe dire “ma che c’entra la poesia con il cominciare e soprattutto con la politica, visto che siamo nelle pagine delle piccole officine politiche?”. Si Chandra Candiani “fa” poesia, ma la sua è “poesia sociale” nel senso descritto da Papa Francesco nella Fratelli tutti [se non ci credete leggete, pardon .. rileggete l’enciclica al punto 169 e soprattutto leggete il libro di Chandra e considerate se anche la sua poesia non sia in grado di determinare migrazioni delle coscienze e quindi delle volontà per emancipare l’uomo, quello vicino, quello al quale siamo prossimi cominciando noi, cominciando. Ve ne lascio un assaggio “Io non so piangere. Ho chiesto a tante persone di insegnarmi, ma non ci riesco. Anche da piccola piangevo pochissimo. Ero più ghiaccio che acqua che scorre. Poi è arrivato il Coronavirus. Ho imparato a piangere. Non me l’ha insegnato nessuno. È venuto da se. Piango per gli altri.”

Già il pianto, non è parte della dimensione “pubblica”: in pubblico c’è il silenzio, il dolore, la con-doglianza. Ma se riflettiamo esiste un “pianto pubblico, possiamo dire, politico” come avviene dopo una sconfitta più o meno definitiva, una morte o una battaglia o una guerra persa. È il lutto; e quanto prima ci rendiamo conto della nostra fragile fallibilità, quella dei vivi che restano dopo il fallimento, tanto più riusciremo a sollevarci in fretta e a cominciare un nuovo percorso o scopriremo un nuovo obiettivo. In questo senso è una sorta di elaborazione del lutto il libro di Gastone BrecciaMissione Fallita. La sconfitta dell’occidente in Afghanistan”. Il lutto di cui si tratta è la sconfitta dell’occidente narrata prima che diventasse “evidente”. Non è un instant book uscito dopo la riconquista del potere in Afghanistan da parte dei Talebani. È stato scritto prima, tra il 2019 ed il 2020, anno in cui è stato pubblicato. Attento, documentato, spietato. Leggerlo è a mio avviso un buon modo per capire veramente un paese, una situazione ed una condizione storica che supera la cronaca a cui troppo spesso si limita il nostro processo di informazione, e che credo possa aiutare a comprendere meglio gli esiti di questa sconfitta, non ultimi i dolorosi flussi migratori dei nostri giorni.

Per questa volta niente articoli, però ne sto leggendo uno che ha buone probabilità di entrare nella prossima puntata, vedremo.

Bene, allora non ci resta che cominciare … buona lettura, alla prossima.