Lo scorso 16 novembre la Facoltà teologica di Torino ha organizzato un convegno dal titolo Le Chiese cristiane e le sfide per l’evangelizzazione, con l’intervento di importanti teologi di diverse confessioni e provenienti da differenti aree geografiche.
Sul sito della Facoltà è possibile leggere le relazioni presentate, tutte di grande interesse.
Uno spunto particolare emerge da quella dell’arcivescovo anglicano Rowan Williams. Nel corso del suo contributo ha rapidamente toccato il tema di come un elemento dell’evangelizzazione sia l’uscire dalla comunità per partecipare alle strutture locali di governo e di impegno sociale. A tale proposito ha citato l’esperienza di una parrocchia del Galles meridionale che ha deciso di puntare ad avere qualcuno della comunità in ogni organo elettivo, dalle associazioni al governo locale.
Secondo l’opinione del teologo britannico questo è un elemento, insieme ad altri, di una prospettiva di “porte aperte” della Chiesa.
Il sacerdote Luc Forestier in un altro intervento ne fornisce la motivazione teologica legata alla «grammatica propria dell’annuncio del Vangelo, che non è mai solamente un atto di parola, ma la costituzione di una relazione umana»: essere presenti dove tale relazione si esplicita.
Sarebbe una scelta significativa che alcune comunità parrocchiali e associative si misurassero con questa sfida: essere presenti nel tessuto sociale, politico e amministrativo come attori, cittadine e cittadini che si impegnano insieme agli altri, portando il proprio specifico e la propria testimonianza.
Esempi, pochi per la verità, ne abbiamo anche nella nostra diocesi: potrebbero essere “germogli” da far crescere.