Probabilmente il sottosegretario, sindaco, assessore e critico d’arte Vittorio Sgarbi non potrebbe essersi reso conto della banale osservazione che proponiamo. Infatti, in una recente intervista a un quotidiano nazionale, si è vantato di essere mai andato a fare la spesa.
Non si è potuto rendere conto di un piccolo particolare: nei parcheggi di molti supermercati sono presenti spazi riservati alle auto nelle quali ci sono disabili o bambini. I posti dei primi sono molto spesso lasciati liberi, certo con qualche eccezione, mentre i secondi sono abitualmente occupati da chi non ha voglia di fare pochi metri in più a piedi.
L’osservazione sui parcheggi per disabili cambia prospettiva se si esce dalle aree dei supermercati: la loro occupazione selvaggia è la normalità e sovente chi li occupa diventa prepotente e maleducato se una persona alla quale spetta quel posto fa notare la cosa, o meglio un suo diritto.
Sono tutte spie, certamente non le uniche, di una diffusa mancanza di rispetto e di attenzione nei confronti delle altre persone.
È presente una convinzione fortemente individualista, secondo la quale le proprie esigenze, i propri desideri, le proprie idee vengono prima di tutto, e degli altri «chi se ne frega».
Se non si riesce a considerare il prossimo fin dalle più semplici e banali situazioni come è possibile agire in tal modo in quelle più importanti?