“C’è solo il respiro,
forse ce n’è uno solo per tutti e per tutto.
Spartirsi serenamente questo respiro
È l’arte della vita.
La faccenda è più che mai teologica.
Abbiamo bisogno di politica e di economia,
ma ci vuole una politica e un’economia del sacro.
Ci vuole la poesia”
Va bene, è sleale! Cominciare così è un po’ forte. Ma questa volta i consigli di lettura, i racimoli di parole nel campo dei libri hanno bisogno di ali per tenerli alti dall’angoscia che ci può prendere se “sentiamo” il mondo, se ne udiamo le voci disperate ed i silenzi invalicabili, se vediamo .la disperazione di certi occhi di fronte a vite straziate o il vuoto incredulo di altri volti davanti alla barbarie della guerra, se ci bagnano le lacrime innocenti di vittime incolpevoli. Contro l’angoscia i versi ci aiutano, ci possono aprire ad una comprensione altra, ad una compassione attiva.
Le parole che ho riportato sono quelle di Franco Arminio nel libro “Accorgersi di essere vivi” scritto a due mani da Francio Arminio e Guidalberto Bormolini. Un libro che ho sul comodino da quando l’ho comprato e letto, fa da portinaio agli altri libri che bussano,stanno li un po’ di tempo; quello giusto per essere letti a poi partono. Qualcuno si ferma un po’ di più. Oggi ce ne sono tre che stanno li da un po’ (oltre al Libro naturalmente) uno è questo, gli altri due sono una acciarino per innescare fuochi di idee “Persona e democrazia” di Maria Zambrano e l’altro è un estintore di ansia “Il silenzio e la quiete” di John Main. Ma non voglio parlarvi di questi mi interessa proporvi alcuni degli ospiti recenti del mio comodino.
L’angoscia è uno degli ingredienti della società della sorveglianza, ma riconoscerla e tratteggiare strategie di contrasto è impresa difficile; non se n’è sottratto il filosofo Byung Chul Han in “Contro la società dell’angoscia” un libro del 2023, ma che ha densità di attualità straordinaria. Non svelo il colpevole se dico che, anche se non è una storia, “ho sperato che questo libro non finisse”. Denso di riferimenti e di citazioni, di immagini e di suggestioni, trascina in un vortice che non può che dare speranza… capirete leggendolo.
Meno ottimista ma pur sempre con una “exit strategy” “al” problema (messo tra virgolette per la sua centralità) è “Ipnocrazia” di Jianwei Xun. Il ricercatore e analista di Hong Kong si concentra sul tema della nuova modalità utilizzata dal potere per governare la complessità: la seduzione e la “sedazione” ipnotica. Occorre sospendere ogni giudizio durante la lettura, e avere il coraggio di finirlo per sfuggire alla tentazione di chiuderlo per non farsi coinvolgere da suggestioni complottiste.
Eppure non c’è complottismo o sospetto, ma mera oggettiva osservazione dei fenomeni sociali che le nuove tecnologie inducono.
Dall’osservazione parte il libro di Elena Granata “Il senso delle donne per la città”, qualcuno dirà ma è un libro del 2023, si è vero ma io l’ho riletto (e sapete cosa significa per me lì rileggere un libro!) e non l’ho trovato superato ..purtroppo. Perché purtroppo? Perché di strada da fare per guardare il mondo con occhi diversi da quelli con cui solitamente guarda il potere, ce n’è! Siamo ancora un società maschile e questo libro aiuta a prendere consapevolezza di altri sguardi. Elena Granata l’abbiamo incontrata a Trieste, alla settimana sociale ed è una delle persone che fanno da “enzima” per la “produzione di senso” nella rete degli amministratori che si è costituita proprio a partire da Trieste.
L’ultimo suggerimento è per il Dossier sull’Intelligenza Artificiale di Aggiornamenti sociali; servirà per il prossimo appuntamento, parleremo dei rischi e delle opportunità e soprattutto degli impatti sulla politica e sulla democrazia, ma il Dossier della rivista aiuta a cogliere in uno sguardo d’insieme l’evoluzione rapida del fenomeno e alcuni degli interrogativi che solleva.
Buona lettura e a presto. Ops dimenticavo, i due libri che fanno i libri portinai sul comodino che ho citato all’inizio meritano senz’altro la lettura: quello di Maria Zambrano ha parole dense, quello di John Main ha il silenzio e la meditazione al suo centro. Quasi un ossimoro, ma ne parliamo la prossima volta.