Robert Owen: industriale e riformatore

Si possono incontrare persone che hanno lasciato una traccia con le loro idee e le loro azioni, ma poco si conosce di loro. Indubbiamente una di loro è Robert Owen, vissuto nell’ultimo scorcio del ‘700 e nella prima metà del secolo successivo, in Gran Bretagna e, per un breve periodo, anche negli Stati Uniti.

Attuò nel grande opificio di New Lanark, in Scozia, riforme che anticiparono di mezzo secolo la legislazione nei confronti degli operai, ponendo al centro la dignità dei lavoratori.

Fu una figura particolare, anche perché venne poco riconosciuto dai contemporanei e vide molti suoi progetti non realizzarsi come aveva desiderato.

Rimane, però, un personaggio che è stato capace di anticipare i tempi, di una visione importante e che ha qualcosa da comunicare anche oggi.

La vita

Robert Owen nacque il 14 maggio 1771 a Newtown, nel Galles, in una famiglia modesta, il padre infatti era un sellaio. Fin da piccolo dimostrò una grande passione per la lettura e l’apprendimento. Tuttavia, le opportunità educative erano limitate, e all’età di dieci anni lasciò la scuola per lavorare come apprendista presso un commerciante di tessuti a Stamford, in Inghilterra.

Durante l’adolescenza e i primi anni della sua carriera, Owen si immerse nel mondo industriale e commerciale. Lavorò a Manchester, che all’epoca era un centro emergente della rivoluzione industriale; qui entrò in contatto con imprenditori e filosofi riformatori, assorbendo le idee del progresso tecnologico e sociale.

Nel 1799, Owen sposò Caroline Dale, figlia di David Dale, il proprietario della filanda di New Lanark in Scozia. Grazie al matrimonio e all’appoggio di alcuni soci, nel 1800 divenne direttore della fabbrica e la trasformò in un modello di riforma sociale.

A New Lanark lavoravano migliaia di operai, spesso nelle condizioni di sfruttamento tipiche dell’epoca. Owen abolì il lavoro minorile per i bambini sotto i dieci anni, ridusse l’orario di lavoro e migliorò le condizioni di vita degli operai, costruendo alloggi dignitosi, scuole e spazi ricreativi.

Le sue riforme includevano l’istituzione di scuole pubbliche gratuite, fu tra i primi a introdurre un’educazione formale per i figli degli operai, ponendo l’accento su giochi e attività pratiche; il miglioramento delle condizioni abitative, creando case pulite e dignitose per i lavoratori; l’abolizione delle punizioni corporali sia nelle fabbriche sia nelle scuole; l’introduzione di negozi cooperativi che permettevano agli operai di acquistare beni a prezzi equi.

New Lanark divenne un esempio mondiale di industria umanitaria e attrasse visitatori da tutta Europa, tra cui lo zar Nicola I di Russia e l’economista John Stuart Mill. Tuttavia, le sue idee progressiste lo misero in conflitto con altri industriali, che lo accusavano di essere troppo idealista.

Convinto che il sistema capitalistico fosse ingiusto, Owen cercò di creare una società basata sulla cooperazione invece che sulla competizione.

Nel 1824 viaggiò negli Stati Uniti, dove acquistò la comunità di New Harmony, in Indiana. Il suo obiettivo era creare una società autosufficiente, fondata sul lavoro collettivo e sulla condivisione delle risorse. La comunità, tuttavia, affrontò problemi organizzativi e conflitti interni. Molti membri erano intellettuali o filosofi, ma pochi possedevano competenze pratiche per l’agricoltura e l’industria. Dopo soli due anni, il progetto fallì, segnando un duro colpo per Owen.

Nonostante il fallimento di New Harmony, Owen non si arrese e tornò in Gran Bretagna, dove si concentrò sulla promozione del movimento cooperativo. Era convinto che le cooperative fossero la chiave per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori. Per perseguire tale obiettivo fondò l’Unione Nazionale delle Classi Lavoratrici, sostenne la creazione di cooperative di produzione e consumo, collaborò con il nascente movimento sindacale britannico.

Le sue idee influenzarono direttamente il movimento cooperativo moderno, che portò alla fondazione della Società Cooperativa di Rochdale (1844), considerata il primo vero modello di cooperativa di consumo.

Negli ultimi anni della sua vita Owen continuò a scrivere e promuovere le sue teorie. Divenne anche spiritualista, credendo nella possibilità di comunicare con gli spiriti.

Morì il 17 novembre 1858 a Newtown, il suo paese natale.

Il commento

Principali idee e contributi:

Owen fu un riformatore sociale ante litteram, convinto che il capitalismo potesse essere umanizzato attraverso condizioni di lavoro migliori e una società più giusta.

Da un lato dimostrò che un’industria più etica e attenta al benessere dei lavoratori non era incompatibile con il profitto: infatti New Lanark rimase una fabbrica produttiva e competitiva anche dopo le sue riforme. Dall’altro i suoi esperimenti comunitari, come New Harmony, fallirono per mancanza di realismo economico e organizzativo. Questo ha portato alcuni a definirlo un idealista utopico, incapace di prevedere le difficoltà pratiche di una società basata sulla cooperazione totale.

È necessario riconoscere che perseguì obiettivi importanti e di certo non scontati per l’epoca, quali la riforma delle condizioni di lavoro nelle fabbriche,  la promozione del movimento cooperativo e dell’istruzione per i lavoratori, nonché dei tentativi di creare comunità basate sulla cooperazione e sulla proprietà collettiva.

Precursore del socialismo

Il nostro testimone è considerato uno dei padri del socialismo utopistico, insieme a Saint-Simon e Fourier. Tuttavia, rispetto a personaggi successivi come Marx ed Engels, la sua visione appare molto gradualista e paternalistica.

A differenza dei rivoluzionari marxisti Owen non voleva abbattere il capitalismo, ma riformarlo dall’interno, rendendolo più equo. Inoltre nella sua analisi mancavano le classi: per Marx ed Engels, Owen era un riformista ingenuo, perché non capiva che il problema non era solo la gestione delle fabbriche, ma il sistema stesso di proprietà privata e di sfruttamento.

Il movimento cooperativo

Owen fu un pioniere della cooperazione economica, ispirando direttamente la nascita del movimento cooperativo moderno. I negozi e le comunità cooperative, inizialmente pensati come esperimenti, si sono trasformati in modelli economici di successo, come la Società Cooperativa di Rochdale, nata nel 1844, e le attuali cooperative presenti in tutto il mondo.

Il concetto di economia solidale e di impresa sociale deriva in parte dal suo pensiero. Oggi, grandi aziende cooperative nel mondo incarnano alcune delle sue idee.

I diritti dei lavoratori e la responsabilità sociale d’impresa

Il nostro testimone fu uno dei primi a parlare di benessere del lavoratore come elemento fondamentale per una società prospera, a sostenere orari di lavoro più equi, l’istruzione gratuita per i figli degli operai e un miglioramento delle condizioni di vita e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Concetti come il welfare aziendale, il salario minimo e la sicurezza sul lavoro derivano anche dal suo contributo, le sue idee anticiparono la moderna responsabilità sociale d’impresa, che promuove un’economia più etica.

L’eredità

Nonostante le sue intuizioni, vide fallire molti dei suoi progetti, in particolare New Harmony, dimostrando che l’utopia non sempre si traduce in realtà. Tuttavia, anche i suoi insuccessi hanno avuto un impatto significativo, poiché New Harmony fallì, ma influenzò altre esperienze comunitarie, come le comuni socialiste e i kibbutz israeliani.

Le sue idee educative furono adottate in molti paesi, anticipando il concetto di istruzione pubblica obbligatoria e il suo modello di cooperazione si diffuse in tutta Europa, dando vita a un movimento che oggi è parte integrante dell’economia globale.

Owen fu un visionario che cercò di migliorare il mondo attraverso riforme pacifiche, educazione e cooperazione. Le sue idee hanno anticipato molte delle trasformazioni sociali ed economiche del XIX e XX secolo. Oggi, concetti come il lavoro dignitoso, l’educazione pubblica e l’economia cooperativa sono parte integrante della nostra società.

Le fonti

Se si desidera approfondire la figura di Robert Owen è possibile accedere a una sufficiente documentazione.

Il libro del Nuovo Mondo morale è un’opera fondamentale tradotta e pubblicata in italiano già nel 1882, all’interno della collana “Biblioteca dell’Economista”. Biografie e studi su Robert Owen in italiano sono Robert Owen riformatore sociale di Elisabeth Leigh Hutchins, un’agile biografia che esplora gli aspetti umani, sociali, finanziari e politici di Owen, illustrando le sue esperienze e i suoi progetti utopistici, e Robert Owen di Édouard Dolléans, che offre una panoramica dettagliata sulla vita e l’influenza di Owen nel contesto del socialismo utopistico.

Risorse online in italiano sono la voce a lui dedicata nell’Enciclopedia Treccani, che offre una panoramica sulla vita e le riforme sociali di Owen, con particolare attenzione alle sue iniziative a New Lanark e l’articolo su New Lanark offerto da Wikipedia, nel quale viene descritto il villaggio industriale scozzese dove Owen implementò le sue riforme sociali e lavorative.

Una città 100% socialista: la storia di Robert Owen” è un video su YouTube che ripercorre la vita di Owen e le sue iniziative.

È possibile trovare alcuni testi in formato digitale su siti come Internet Archive, Project Gutenberg, Google Books, se invece si desiderano consultare documenti originali, archivi e manoscritti relativi a Owen, sono da consultare The Robert Owen Museum (robert-owen-museum.org.uk), situato a Newtown, Galles, contenente materiali originali e informazioni biografiche e The Co-operative Heritage Trust (co-operativeheritage.coop), che conserva documenti sulla cooperazione ispirata da Owen.

Ecco, infine, alcune sue citazioni.

«L’uomo è il prodotto delle circostanze nelle quali è stato posto fin dalla sua nascita.»

«Datevi la possibilità di formare il carattere delle persone fin dalla nascita e avrete il potere di creare una società perfetta.»

«L’interesse dei datori di lavoro e dei lavoratori dovrebbe essere il medesimo. Se i primi trattano bene i secondi, entrambi ne traggono beneficio.»

«Non può esistere una società giusta e felice finché una parte di essa è condannata alla miseria e all’ignoranza.»
«L’egoismo e l’interesse privato hanno sempre dominato le società umane, ma il futuro appartiene alla cooperazione e alla solidarietà.»

«Se gli uomini potessero essere educati sin dall’infanzia a vivere in armonia con la giustizia e la ragione, non avremmo più bisogno di punizioni e di governi repressivi.»


«L’obiettivo della società dovrebbe essere il benessere di tutti e non il profitto di pochi.»

«Ho dimostrato a New Lanark che è possibile conciliare profitto e benessere sociale.»

«Le fabbriche non dovrebbero essere luoghi di sofferenza, ma scuole di umanità e progresso.»