Tanta strada da fare

In questi giorni stanno circolando sui social questi dati pubblicati circa un anno fa sul Corriere della Sera, facenti parte di un’indagine Ipsos per Laboratorio Futuro.

Gli oggetti sono la centralità del lavoro e il rapporto coi figli per maschi e femmine. I risultati italiani sono comparati con quelli della Danimarca.

Emerge un paese nel quale i ruoli stereotipati, classici secondo un certo modo di vedere, sono ancora presenti in modo massiccio.

Per una larga maggioranza di intervistati, comprese le donne, queste preferiscono la figura domestica di madre e casalinga a un lavoro; se sono impegnate professionalmente ciò ha dei contraccolpi sul rapporto con i figli. Ancora, spicca la convinzione che i maschi siano decisamente meno propensi e capaci di svolgere il compito di genitore.

Quindi la famiglia ideale è composta da un maschio che lavora e una femmina che sta a casa e si occupa di questa e dei figli.

Basta osservare le profonde differenze con la società di una nazione per molti aspetti più “avanzata” e stabilmente collocata ai vertici tra i paesi “più felici”, per essere preoccupati.